Introduzione ai telefilm anni ’70, ’80 e ’90
La nostalgia per i bei tempi passati è un sentimento comune per molte persone. E quando si tratta di televisione, è difficile dimenticare i telefilm che hanno fatto parte della nostra vita durante la nostra adolescenza. Gli anni ’70, ’80 e ’90 sono stati un’era dorata per la televisione, con una moltitudine di serie TV che hanno lasciato un segno indelebile nella storia della TV. Da “Charlie’s Angels” a “Baywatch”, questi telefilm sono diventati parte integrante della cultura pop e hanno catturato l’immaginazione di milioni di spettatori in tutto il mondo.
In questo articolo, vogliamo rivisitare alcuni dei telefilm più iconici di quel periodo, esplorando il loro impatto sulla cultura pop e come possiamo ancora godere di questi classici oggi. Riscopriamo insieme la magia di questi telefilm che ci hanno fatto compagnia durante la nostra adolescenza e che sono ancora amati da molti di noi.
Rivivendo i mitici telefilm degli anni ’70: quando la TV ci teneva incollati
Gli anni ’70 erano un’epoca di grande innovazione e cambiamento, e questo si rifletteva anche nella televisione. Le principali serie TV di quegli anni catturavano l’attenzione di milioni di spettatori in tutti gli Stati Uniti, e anche in Italia. Tuttavia, vista la trasmissione prevalentemente da parte della TV pubblica, era necessario sintonizzarsi in un preciso orario per non perdere un solo episodio della propria serie preferita.
Una delle serie più iconiche degli anni ’70 è stata senza dubbio “Happy Days”, che ritraeva un’immagine idealizzata della vita giovanile degli americani negli anni ’60. Questa serie, insieme a personaggi indimenticabili come Fonzie, Ricky Cunningham e Potsie, ha conquistato il cuore degli italiani.
Ma non solo “Happy Days” ha lasciato il segno nella televisione degli anni ’70. “Charlie’s Angels”, “La Casa nella prateria”, “Wonder Woman”, “Starsky & Hutch”, “L’incredibile Hulk” e “Mork & Mindy” sono solo alcune delle serie TV più popolari di quel periodo, con il saluto extraterrestre “nano-nano” di Robin Williams che ancora oggi è indimenticabile.
Gli appassionati di serie poliziesche degli anni ’70 erano divisi tra “Tenente Colombo” e “Ispettore Derrick”, due show che hanno entrambi appassionato e incollato gli spettatori allo schermo. Insomma, gli anni ’70 sono stati un periodo di grande evoluzione per la televisione, e i classici di allora sono ancora oggi amati e apprezzati da molte generazioni.
Happy Days
La serie televisiva “Happy Days” segue le avventure di una famiglia borghese negli anni ’50 e ’60 che vive a Milwaukee, nel Wisconsin. La serie ritrae la vita quotidiana di un gruppo di adolescenti americani che hanno vissuto l’American Dream durante una luminosa e prospera epoca, quella che va dalla fine della guerra di Corea alla vigilia della guerra del Vietnam. Attraverso la rappresentazione forse un po’ stereotipata della vita americana, la serie mostra gli aspetti positivi di questa epoca attraverso le avventure di personaggi come Richie, Potsie, Ralph, la guida del gruppo Fonzie e la famiglia Cunningham.
La famiglia Cunningham è composta da Howard, il proprietario di un negozio di ferramenta, Marion, la casalinga, e i loro figli Chuck, Richie e Joanie. Chuck, il figlio maggiore, appare solo nella prima e nella seconda stagione, interpretato da due attori differenti, prima di scomparire dalla serie. Il gruppo di amici di Richie, Ralph e Potsie, e il popolare meccanico e rubacuori Fonzie completano il cast principale. Mentre Fonzie inizialmente doveva avere un ruolo marginale come tipico giovane duro anni ’50, il suo successo tra il pubblico lo ha portato a diventare un membro quasi a tutti gli effetti della famiglia Cunningham e un mentore per Richie.
Nel corso della serie, altri personaggi si uniscono alla trama, come Arnold e Alfred, proprietari alternati del locale “Arnold’s”, e Chachi, il cugino di Fonzie che è innamorato di Joanie. Dopo la settima stagione, Richie e Ralph lasciano la serie e fanno il loro ingresso nuovi personaggi, tra cui Roger Phillips, il nipote di Marion, che si trasferisce a vivere nella casa dei Cunningham e diventa il controparte di Fonzie nello sviluppo degli episodi.
Il finale della serie vede il cast al completo riunito per il matrimonio di Joanie e Chachi, con la riapparizione di vecchi personaggi mancati da molto tempo, incluso Richie. Howard Cunningham chiude la serie con un brindisi che riassume l’essenza della serie e della vita della famiglia Cunningham.
Starsky & Hutch
Starsky & Hutch è una serie televisiva cult degli anni ’70 che ha segnato un’epoca con i suoi protagonisti, due poliziotti fuori dagli schemi, che hanno conquistato il pubblico grazie alla loro forte amicizia e alla loro partnership. La serie è stata prodotta da Aaron Spelling e Leonard Goldberg e andata in onda sulla rete statunitense ABC dal 30 aprile 1975 al 15 maggio 1979. In Italia è stata trasmessa su Rai 2 a partire dal 15 marzo 1979 e poi replicata da molte altre emittenti.
David Michael Starsky (interpretato da Paul Michael Glaser nella serie televisiva e da Ben Stiller nel film del 2004) è un poliziotto di strada dalla personalità estroversa e impulsiva, che ha affrontato un’infanzia difficile e l’esperienza della guerra in Vietnam prima di entrare nella polizia. È conosciuto per i suoi riccioli neri e la sua andatura dinoccolata, nonché per la sua amata Ford Gran Torino rossa con strisce bianche che è diventata un’auto di culto.
Ken Hutch, invece, è figlio di un imprenditore ed è entrato in polizia dopo aver abbandonato gli studi universitari. È riservato, timido e intuitivo, ma sa essere anche coraggioso grazie alla sua Colt Python .357 Magnum. Ken segue una dieta macrobiotica e si allena per mantenere la forma, ma non disdegna il cibo dei fast food. È stato interpretato da David Soul nella serie televisiva e da Owen Wilson nel film del 2004.
Oltre ai due poliziotti, la serie vanta anche un’altra star a quattro ruote: la Ford Gran Torino rossa con strisce bianche di Starsky, che i due agenti chiamano scherzosamente “pomodoro a strisce”. Gli inseguimenti con sgommate e burnouts sono una parte integrante della serie e hanno reso la Ford Gran Torino un’auto leggendaria. In seguito al successo della serie, la Ford ha creato un’edizione limitata della Gran Torino “Zebra 3” nel 1976.
La popolarità della serie e dei suoi protagonisti ha portato alla comparsa della Ford Gran Torino in molte altre serie TV e film, divenendo un’icona della cultura pop degli anni ’70. Starsky & Hutch rimane una serie indimenticabile e un esempio di amicizia e coraggio per molte generazioni.
Mork & Mindy
Mork & Mindy è una sit-com con tocchi di fantascienza che ha fatto il suo debutto negli Stati Uniti nel 1978. La serie è stata prodotta per il network TV ABC e ha riscosso un enorme successo a livello mondiale, diventando uno dei punti di riferimento del genere. La serie ha visto l’esordio di Robin Williams nei panni di Mork, un personaggio che ha avuto un tale impatto che molte sue battute, come il modo di sedersi sul divano con la faccia sul cuscino e le gambe sulla spalliera, sono diventate delle icone. In Italia, la serie è stata trasmessa per la prima volta su Rai 2 nel 1979 e, in seguito, è stata replicata su Italia 1 nel 1984.
La trama della serie vede protagonisti Mindy McConnell, una graziosa ragazza delle campagne americane che lavora in un negozio di strumenti musicali, e Mork, un alieno umanoide proveniente dal pianeta Ork. La singolarità di Mork e la sua natura imprevedibile fanno si che Mindy decida di ospitarlo nella sua soffitta, per cercare di insegnargli i modi e le usanze umane.
La serie è ricca di situazioni esilaranti e momenti surreali, grazie alla combinazione tra la purezza di Mork e la pazienza di Mindy, che mettono in prospettiva i comportamenti e le idiosincrasie umane. La serie vanta anche un cast di personaggi secondari memorabili, come anziani brontoloni, immigrati clandestini, un mago pazzo di nome Exidor e altri ancora.
In ogni episodio, Mork solitamente invoca un contatto mentale con Orson, il leader del suo pianeta, con cui discute gli aspetti della vita sulla Terra esaminati durante la puntata. La sigla italiana della serie, dal titolo “Na-no na-no”, è stata interpretata da Bruno D’Andrea e accompagnava un video animato a base di plastilina che raffigurava Mork che vola tra le stelle. Negli anni 2000, la sigla non è stata più trasmessa, ma i crediti originali della serie sono stati ripristinati.
In sintesi, Mork & Mindy è una serie che ha lasciato un’impressionante e duratura eredità nella cultura pop, grazie alla sua combinazione unica di elementi comico-fantascientifici e all’eccezionale talento di Robin Williams.
La TV degli anni ’80: un decennio di successi tra serie americane e produzioni italiane
Gli anni ’80 sono stati un’era d’oro per la televisione italiana, grazie al boom delle TV commerciali che hanno portato un flusso costante di serie televisive provenienti principalmente dagli Stati Uniti. Gli spettatori italiani erano incantati dalle molte opzioni disponibili, dalla commedia “Il mio amico Arnold” all’azione-avventura “A-Team”, dalla fantascienza “V-Visitors” alla serie musicale “Saranno Famosi”, e così via. In questo periodo, anche la giovane star Leonardo Di Caprio ha fatto la sua prima apparizione in “Genitori in Blue Jeans”.
Il decennio ha visto anche la sfida tra due giganti delle serie TV americane: “Dallas” e “Dinasty”. Tra le telenovelas, molte erano sudamericane e hanno fatto la storia del genere, come “Anche i ricchi piangono” con i suoi 248 episodi. Le telenovelas come “Topazio” e “Marilena” hanno avvicinato il formato alle serie TV con puntate più lunghe.
In Italia, le serie TV nazionali hanno registrato un successo senza precedenti, con titoli come “La Piovra” con Michele Placido nei panni del commissario Cattani, “I Ragazzi della 3 C” diretto da Claudio Risi, “Love me Licia”, “Professione Vacanze” e “Casa Vianello” con la coppia iconica composta da Raimondo Vianello e Sandra Mondaini. Gli anni ’80 hanno rappresentato un momento di trasformazione nella storia della televisione italiana e hanno lasciato un segno indelebile nella cultura popolare.
Il mio amico Arnold
Il mio amico Arnold, intitolata originariamente Diff’rent Strokes, fu trasmesso dal 1978 al 1985 sulla NBC e successivamente sulla ABC, ed è una serie televisiva statunitense ideata da Bernie Kukoff e Jeff Harris e prodotta dalla Tandem Productions. In Italia è stata trasmessa a partire dal 1980 con il titolo “Harlem contro Manhattan” e successivamente su Canale 5 e Italia 1. La serie è diventata un successo internazionale grazie alla sua miscela di situazioni comiche e drammatiche.
Il mio amico Arnold racconta la storia di due fratelli afroamericani, Arnold e Willis Jackson, adottati da un uomo d’affari ricco, Philip Drummond. I due bambini, originariamente di Harlem, vengono adottati dopo la morte della madre che era stata la governante di Drummond. Arnold e Willis vengono adottati legalmente dopo circa un anno, divenendo così figli ufficiali di Drummond. La serie include anche personaggi come la figlia biologica di Drummond, Kimberly, e la governante Edna Garrett, che successivamente diventa protagonista nello spin-off L’albero delle mele.
La serie, originariamente intitolata “45 Minutes from Harlem”, è stata pensata per Conrad Bain e per l’attore bambino Gary Coleman, che aveva catturato l’interesse dei produttori. Con l’avanzare dello sviluppo, il cast si è arricchito di altri personaggi come Todd Bridges, Dana Plato e Charlotte Rae. Il titolo definitivo, “Diff’rent Strokes”, è stato ispirato da una frase popolare del pugile Muhammad Ali.
Nel corso delle stagioni, Il mio amico Arnold ha affrontato temi importanti come l’abuso di droghe, l’alcolismo, l’autostop e i suoi rischi e la violenza sui minori, accanto a situazioni tipiche di una famiglia. La serie è un viaggio nell’adozione, che mostra come una famiglia possa essere costruita non solo attraverso il sangue, ma anche attraverso l’amore e il legame che si crea tra le persone.
A-Team
La serie televisiva statunitense “A-Team” (The A-Team) è stata trasmessa per la prima volta sul canale NBC dal 1983 al 1987. Creata da Frank Lupo e Stephen J. Cannell, la serie segue il filone del “militarismo buono” e si ispira agli “A-Teams”, ovvero i distaccamenti operativi delle forze speciali dell’esercito statunitense. La serie è stata molto popolare negli anni ’80 per la sua impostazione che prevedeva l’uso di armi ingegnose ma non letali, secondo i canoni dell’intrattenimento popolare di quel periodo.
La trama della serie segue le avventure di un commando di ex-combattenti della guerra del Vietnam accusati ingiustamente di rapina. Vivendo in fuga, i membri dell’A-Team sopravvivono prestando servizi come mercenari, aiutando persone oppresse da situazioni d’ingiustizia o pericolo. Grazie alle loro capacità militari e umane, ogni episodio si risolve sempre a favore dei più deboli. Famoso per il loro furgone GMC Vandura nero e grigio con strisce rosse laterali, l’A-Team viene visto come un gruppo di mercenari ma in realtà è sempre schierato dalla parte del bene.
Nell’ultima stagione, l’A-Team accetta di prestare servizio in missioni segrete del governo come alternativa alla pena di morte, e nel 2010 è stato rilasciato un film omonimo basato sulla serie televisiva. Il film, prodotto dalla 20th Century Fox, è ambientato nei giorni nostri e vede i protagonisti operare in Iraq anziché in Vietnam, con Liam Neeson, Bradley Cooper, Sharlto Copley e Quinton “Rampage” Jackson nel cast.
Casa Vianello
Casa Vianello è stato uno dei momenti televisivi più iconici della storia della televisione italiana, trasmesso con successo sulle reti Mediaset dal 1988 al 2007. La serie, ambientata nell’appartamento immaginario dei coniugi Sandra Mondaini e Raimondo Vianello, affiancati dalla tata Giorgia Trasselli, ha catturato l’immaginazione del pubblico con la sua narrazione comica e spensierata della vita quotidiana dei coniugi Vianello.
La sit-com si concentra sulla vita matrimoniale tra Sandra e Raimondo, narrando le loro avventure bizzarre, condite di equivoci e doppi sensi. Ogni episodio è costellato di situazioni comuni e tragicomiche che terminano in modo concitato e divertente. Dai risse con ospiti malcontenti, alle figure pessime con la polizia, dalle truffe ai traumi fisici, la coppia Vianello non ha mai fallito nel creare situazioni che hanno fatto ridere il pubblico.
La conclusione di ogni episodio è entrata nella cultura popolare italiana, con Sandra che si lamenta con Raimondo della loro vita monotona, ripetendo la celebre frase “Che barba, che noia, che noia, che barba”. La scena si conclude con Sandra che dà la buonanotte al marito in modo sarcastico e si corica nel letto, mentre Raimondo continua a leggere La Gazzetta dello Sport, noncurante del caos che li circonda.
Con l’arrivo del piccolo Gianmarco nella quinta stagione, la serie ha guadagnato ulteriore appeal, introducendo un elemento familiare che ha reso la trama ancora più accattivante. La presenza del bambino filippino adottato ha offerto nuove opportunità per situazioni comiche e ha reso la coppia Vianello ancora più amata dal pubblico. Casa Vianello resta uno dei programmi televisivi più iconici e amati della televisione italiana.
Gli Anni d’Oro della Televisione: i Classici degli Anni ’90
Gli anni ‘90 sono stati un decennio d’oro per la televisione, con programmi che hanno segnato un’epoca e che ancora oggi sono ricordati e apprezzati dai fan di tutto il mondo. La decade ha visto il lancio di molte star del piccolo schermo, tra cui Pamela Anderson con “Baywatch”, che ha tenuto incollati allo schermo milioni di spettatori per quasi tutto il decennio. La serie “Law and Order” è stata ancora più di successo, continuando ad andare in onda fino al 2010.
Giovani e adulti non perdevano una puntata di famose soap opera come “Beverly Hills, 90210” e “Melrose Place”. Questo decennio ha anche dato il via alla carriera di George Clooney con “E.R. Medici in prima linea”, così come Jennifer Aniston con “Friends” e Will Smith con “Willy il principe di Bel-Air”. Tra i titoli più iconoci degli anni ’90, non possiamo dimenticare “I Simpson”, la satira animata che ha incantato il pubblico con i suoi personaggi gialli e la forza delle sue battute.
Programmi come “Twin Peaks”, “X Files”, “Pappa e Ciccia”, “La Tata” sono stati tra i più seguiti della decade, insieme ad altri grandi successi in tutto il mondo. In Italia, gli anni ’90 hanno visto la diffusione di programmi come “Il maresciallo Rocca” con Gigi Proietti, “I ragazzi del muretto”, “Nonno Felice”, “College” e “Fantaghirò” con Alessandra Martines. Nel 1999, i primi due episodi de “Il commissario Montalbano” sono stati trasmessi per la prima volta, diventando in breve tempo un vero e proprio cult dei successivi anni 2000.
Baywatch
Baywatch, nota anche come Baywatch Hawaii nelle ultime stagioni, è una serie televisiva che ha appassionato il pubblico negli Stati Uniti dal 1989 al 2003. La serie, che si è conclusa con il film per la televisione “Baywatch – Matrimonio alle Hawaii”, ha riunito 15 dei suoi 44 membri del cast originale. Nel 2017 è stato rilasciato un film ispirato alla serie, che ha ricevuto un’accoglienza mista dalla critica e dal pubblico.
La serie è stata ispirata dal lavoro dei veri guardaspiaggia del Los Angeles County. Gli episodi presentano storie di salvataggio, argomenti sociali, e questioni che riguardano sia i giovani che gli adulti. La serie segue la vita di alcuni guardaspiaggia di Baywatch, inizialmente nella contea di Los Angeles e successivamente nelle Hawaii, dove viene creato un centro di addestramento.
Creata dal vero guardaspiaggia Greg Bonann, Baywatch è stata trasmessa per la prima volta dalla NBC nel 1989, ma è stata cancellata dopo solo una stagione a causa dei costi elevati e della mancanza di fede nella serie da parte dei dirigenti della NBC. Tuttavia, Bonann e l’attore principale David Hasselhoff hanno unito le forze per formare la propria società di produzione televisiva e rilanciare la serie.
Anche se all’inizio Hasselhoff non voleva che Pamela Anderson facesse parte del cast, alla fine ha cambiato idea e ha confermato l’attrice come CJ.
I veri guardaspiaggia hanno dichiarato che Baywatch ha aiutato a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della loro professione. Alcune persone hanno addirittura salvato delle vite imitando le tecniche di salvataggio realisticamente rappresentate nella serie. La serie è stata girata in diverse località come la zona a nord di Malibu e Will Rogers State Beach a Santa Monica, utilizzando anche una vera centrale operativa dei guardaspiaggia.
Baywatch ha guadagnato un posto nella storia della televisione, entrando nel Guinness dei Primati come il telefilm più visto al mondo con una stima di più di 1,1 miliardi di spettatori settimanali in 142 paesi. La serie è stata tradotta in 44 lingue e trasmessa in ogni continente, raggiungendo almeno l’80% della popolazione mondiale. La serie ha visto l’alternarsi di numerosi attori famosi e future star del cinema.
Melrose Place
Melrose Place è una serie televisiva di successo creata da Darren Star e prodotta da Aaron Spelling che ha fatto la sua comparsa sul piccolo schermo nel 1992. Trasmessa in America da Fox, la serie è stata trasmessa anche in Italia, debuttando su Italia 1 nel 1993 e andando in onda fino al 2000. Con un cast in continua evoluzione, Melrose Place è stata nominata per diversi Emmy negli Stati Uniti e ha raggiunto la 51a posizione nella classifica degli show New Classic Tv stilata da Entertainment Weekly.
Le riprese della serie sono state realizzate in teatri di posa a Santa Clarita, in California, e la serie è ambientata in un complesso di appartamenti chiamato Melrose Place a West Hollywood, un distretto di Los Angeles. Lo show inizialmente presentava la vita dei ragazzi dopo l’università, ma per aumentare l’apprezzamento del pubblico, la formula è stata modificata diventando una soap opera con storie a lungo termine.
Nel corso della seconda stagione, lo show ha cominciato a proporre al pubblico storie sempre più stravaganti, dalle accuse di omicidio a matrimoni combinati per ricatto, e questo ha portato ad un gradimento sempre crescente da parte degli spettatori. Il personaggio di Kimberly Shaw, interpretato da Marcia Cross, è stato riportato in vita come una psicopatica creando situazioni sempre più sorprendenti e intensamente emozionanti.
Inoltre, per lanciare Melrose Place, fu creato un crossover con Beverly Hills, 90210, presentando alcuni dei personaggi della serie originale tra cui Kelly Taylor (Jennie Garth), David Silver (Brian Austin Green), Steve Sanders (Ian Ziering) e Donna Martin (Tori Spelling). Questo ha aiutato a introdurre i personaggi di Melrose Place e ha fornito un contesto per la storia principale.
In sintesi, Melrose Place è una serie che ha saputo evolversi nel corso del tempo diventando uno show di prima serata di successo. Con un cast talentuoso e storie intriganti e spettacolari, questa serie continua a essere una delle più amate dal pubblico di tutto il mondo.
Beverly Hills 90210
Beverly Hills 90210 è una serie televisiva iconicamente immortale che ha segnato un’era tra il 1990 e il 2000. Creata dai produttori Aaron Spelling e Darren Star, il 90210 del titolo si riferisce al codice di avviamento postale della rinomata città di Beverly Hills nella contea di Los Angeles. Questa serie ha fatto la storia come la prima ad affrontare temi delicati che riguardavano gli adolescenti, come la droga, l’AIDS, la sessualità e l’alcolismo, mostrando la realtà per quella che era.
La serie segue le vite di un gruppo di adolescenti dell’alta borghesia che abitano nel lussuoso quartiere di Beverly Hills, a Los Angeles. I fratelli gemelli Walsh, Brandon e Brenda, si trasferiscono con i loro genitori da Minneapolis a Beverly Hills, dove il padre ha un trasferimento di lavoro. Questi due fratelli si integrano presto nella high society, ma non dimenticano le loro radici medie borghesi. Tra i loro nuovi compagni di scuola c’è la bella e popolare Kelly Taylor, con una famiglia disastrata e un passato turbolento. Nonostante il suo aspetto esteriore perfetto, Kelly nasconde un lato fragile e incerto. Il rapporto tra Kelly e Brenda è complesso e oscillante tra amicizia e rivalità, peggiorando quando si ritrovano a contendersi il ricco e affascinante Dylan McKay.
Altri personaggi emblematici della serie includono David Silver, il DJ imbranato innamorato della timida Donna Martin, e Steve Sanders, figlio di una famosa attrice con un cuore d’oro ma incline a complicati progetti e guai. La Torrance High School, usata nelle riprese delle prime tre stagioni, rappresenta la scuola esclusiva della serie, la West Beverly. Nello spin-off, la scuola utilizzata per le riprese è la scuola di The O.C.
Beverly Hills 90210 ha avuto un impatto indelebile sulla cultura pop e continua a essere una serie iconica che ha rappresentato un’era. La serie è stata in grado di catturare l’essenza degli anni ’90 e di offrire un’immagine reale della vita degli adolescenti, con i loro problemi, le loro sfide e le loro gioie.
Conclusione
In questo articolo abbiamo esplorato l’impatto che i telefilm degli anni ’70, ’80 e ’90 hanno avuto sulla cultura pop e come possono essere ancora goduti oggi. Gli anni ’70 sono stati un periodo di grande innovazione nella televisione, con serie come “Happy Days” e “Charlie’s Angels” che hanno conquistato il cuore degli spettatori in tutto il mondo.
Gli anni ’80 sono stati un’era d’oro per la televisione italiana, grazie al boom delle TV commerciali che hanno portato molte serie TV dagli Stati Uniti. Durante questo decennio, abbiamo assistito alla sfida tra “Dallas” e “Dynasty”. Infine, gli anni ’90 sono stati caratterizzati dalla diffusione di serie popolari come “Baywatch” e “Beverly Hills 90210”. In conclusione, questi telefilm classici hanno lasciato un segno indelebile nella storia della TV e sono ancora amati da molte generazioni.